Diario di un bambino super cattivo

Ha 6 anni, è sveglio e vivace, e ha un faccino tenero che attira buffetti sulla guancia da tutte le parti. Ogni mattina, però, indossa la sua migliore faccia da Cattivo: i suoi capelli ricci diventano dritti come saette (cambiano in base al suo stato d’animo – è il suo “non molto super” potere, come lo chiama lui!) e il suo sguardo emana “cattiveria” pura.
Atticus frequenta la prima elementare e non sopporta la sua compagna Aurora, in parte perché è la figlia dell’arci-nemica dei suoi genitori, Rainbow Lady, ma soprattutto perché è veramente fastidiosa: gli ripete sempre che diventerà il supereroe più bravo del mondo.
Ogni volta che un suo piano fallisce miseramente, i suoi capelli tornano ricci e boccolosi, i suoi occhioni diventano grandi e si riempiono di lacrime e le sue guance si gonfiano… Insomma Atticus si trasforma in un piccolo meraviglioso angioletto.

I genitori di Atticus sono cattivi di professione e sanno fare il loro mestiere, eppure non vincono mai contro i supereroi della città. Nella vita di tutti i giorni sono genitori attenti e amorevoli e stravedono per il loro piccolo Atty. Le loro comparse sono sempre brevi, ma comiche: di solito li vediamo tornare dopo l’ennesimo fallimento o bisticciare per il piano successivo.
Regina Von Kruel, 35 anni, è alla moda e affascinante, ma il suo perenne sguardo malefico potrebbe incenerire chiunque si metta sulla sua strada.
È lei il capo, a casa e sul lavoro, e sa sempre mantenere la calma – almeno finché il suo piano non fallisce, e allora si infuria così tanto da sputare fuoco dalle narici. A quel punto, Atticus è l’unico in grado di spegnere le fiamme: con lui Regina è la mamma più tenera e dolce del mondo.
Mefisto Von Kruel, 40 anni, è un vero genio del male.
Ama mettersi in mostra e per farlo gli basta incrociare le braccia: i pettorali si gonfiano, il suo arto bionico s’illumina e il meccanismo rotante sul gomito si attiva.
A tutti dice che un amico scienziato l’ha costruito apposta per trasformare la sua eccessiva forza in elettricità. La verità? Durante uno scontro, un “unicorno-saetta” di Rainbow Lady gli ha lasciato un coloratissimo unicorno sul braccio che, secondo lui, poco si addiceva a un super cattivo.
È molto orgoglioso di Atty: quando lo vede “giocare” al cattivo sulla grossa poltrona di papà,
piange come un bambino!

Figlia dell’amatissima supereroina Rainbow Lady e compagna di Atticus.
È brava a scuola e gentile con tutti; è sempre allegra e si entusiasma per niente, tanto che, anziché camminare, saltella come un cerbiatto felice il giorno di Natale.
Quando parla – troppo e troppo in fretta – giocherella sempre con il suo ciuffo arcobaleno, come a voler ricordare a tutti di chi è figlia.
Ha il sorriso a mille denti di sua madre e lo sfoggia con Atticus ogni volta che i suoi piani falliscono. Poiché è convinta che sia un bambino d’oro, vuole stare sempre con lui: per le ricerche di scienze, all’intervallo, per le partite di palla avvelenata…

È l’assistente di Atticus, perché ogni grande cattivo ne ha uno. In realtà è molto di più: vicino di casa, migliore amico e socio in affari.
È piuttosto minuto per la sua età e molto sbadato: dimentica sempre qualcosa a casa, un libro, le penne, un calzino… la testa!
Quando si tratta di tecnologia, però, Sammy è un piccolo genio e sa sempre dove trovare ciò che serve ad Atticus per mettere in atto i suoi piani. Quando l’amico gli dice che è ora di “fare i cattivi”, Sammy è il bambino più felice della Terra: si tira su i pantaloni ed è pronto ad agire. I due hanno persino un’articolata stretta di mano portafortuna.

Compagna di Atticus, è così timida e silenziosa che nessuno l’ha mai sentita parlare se non per emettere versi di disappunto.
Trascina i piedi quando cammina: se senti il tipico fruscio, significa che Lisa sta transitando dietro di te.
Non sopporta i colori accesi, gli arcobaleni e gli unicorni e pensa che i supereroi siano una noia. È l’opposto di Aurora, ma anche lei è convinta che Atticus sia un angioletto. Non si sente mai, eppure è sempre al centro dell’azione: magari attraversa la scena con nonchalance nel mezzo di una battaglia a torte in faccia o magari osserva ridacchiando in un angolo. In ogni caso, viene sempre da chiedersi se si renda conto di ciò che succede.

Un loris lento con due occhioni a palla che lo rendono adorabile. In realtà Atticus
voleva un gatto, perché la prima regola per essere un buon cattivo è averne uno da accarezzare mentre si progettano piani malvagi. Quando ha scoperto di essere allergico al pelo dei gatti, però, si è dovuto accontentare e ha nominato Loris il suo “gatto da cattivo”.
È spesso accovacciato sulla spalla di Atticus a lisciare ciocche di capelli (in fin dei conti è Loris che accarezza il suo padrone!); gli piace fare scherzi e, in generale, non fare ciò che gli dice Atticus. È solo grazie al suo aspetto super tenero che riesce sempre a cavarsela.